Villa Lante

Villa Lante è una delle maggiori realizzazioni del Cinquecento italiano.

Da ricordare in modo particolare la Fontana dei Mori del Giambologna, le due palazzine (Gambara e Montalto) e uno spettacolare sistema di fontane e giochi d’acqua oltre a un bel parco boschivo. Tutta la Villa (tra giardino all’italiana e parco) occupa la superficie di 22 ettari.

La straordinaria particolarità di Villa Lante è insita nella predominanza del giardino rispetto all’opera architettonica infatti la residenza si sdoppia in due piccoli edifici gemelli (anche se costruiti in tempi diversi) simmetrici rispetto all’asse centrale del giardino che domina l’intera composizione attraverso il percorso d’acqua.

L’acqua nasce da un trionfo di geometrie disegnate da siepi sempreverdi e statue di peperino e segue un percorso che crea bacini e giochi d’acqua particolari.

Da segnalare anche una tavola di peperino attraversata da un fresco ruscello che serviva per tenere freschi frutta e verdura durante i pasti degli antichi proprietari.

Il Giardino di Villa Lante è così un luogo incantato creato e voluto da un potente cardinale in nome della supremazia dell’uomo sulla natura. Chiusa in un rigoroso dedalo geometrico opera dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola, Villa Lante fu costruita nella seconda metà del Cinquecento per volere del cardinale Gambara, a ridosso di un bosco già riserva di caccia.

La Villa è attraversata longitudinalmente da un ruscello che sgorga in alto dalla roccia e segue il pendio del terreno, sfruttandone i dislivelli e raccordandoli con terrazze e fontane fino a placarsi nel quadrato della fontana dei Mori.